Ovvero, cosa è lecito testare sugli animali.
Qualche giorno fa finalmente, dopo scarse fortune procurate dalla mia cronica timidezza, incontro un giovane interessante essere di sesso opposto con cui esco una sera.
La serata va bene, molto carina, molto primo appuntamento: cena, passeggiata tenendosi per mano, a bere ancora qualcosa, accompagnata a casa, bacio sulla soglia - e ci sentiamo spesso i giorni a venire in cui però il giovane è malato.
Sabato sera ritorna, si cena qui, lui sempre malato ma fa comunque questi 30 km che ci separano per vedersi e li ripercorre poi dopo cena per trascinarsi a casa nel suo letto di morte (gli uomini e la tragicità dell'influenza) per cui mi sento abbastanza autorizzata ad essere ottimista.
Domenica all'ora di pranzo ci sentiamo come stabilito, e lui mi dice che ci ha pensato, che non pensa possa funzionare tra noi perché non c'è chimica.
Evidentemente non serve la chimica per schiantarmi tre etti di lingua in bocca.
Fatto sta che a lui piaceva Spiderman e il mio supereroe preferito è sempre stato Batman, perché è passionale e non è obbligato dai superpoteri che si trova tra le costole ad essere un supereroe, non soccombe agli eventi, lui lo è perché lo ha scelto.
E poi io adoravo la serie tv degli anni 60, con tutti quei "POW!" e le mutande sopra la calzamaglia.
Spiderman invece è un supereroe un po' paraculo: fondamentalmente uno sfigato che per caso si ritrova figo di colpo. Una vittima degli eventi. Tutti bravi a fare i fenomeni quando un ragno ci elettrizza la vita.
E poi ad Harry non è piaciuto.
Harry è il gatto dei miei vicini che ho affascinato con il mio affetto, una coperta in pile sempre disponibile sul divano e tanto cibo buono che spesso viene a casa mia per dormire in santa pace, dato che convive con altri due gatti che credo gli diano del filo da torcere.
Harry ha sedici anni, è un gatto di grande esperienza, capisce che aria tira con la punta delle vibrisse, e il giovane non gli è andato a genio subito, appena è entrato dal cancello.
Avrei dovuto tenerne conto.
Or what it's legitimate to be tested on animals.
Finally, a few days ago, after very low luck caused by my chronic shyness, I met a young interesting human being of opposite sex to go on a date with.
The night went well, very nice, very "first date": dinner, walk hand in hand, something to drink afterward, he walks me home and we kiss on the doorstep. We heard from each other quite often for the next days when he is ill.
Saturday night he came back, we had dinner here, he was still sick, but he drove the 30 km between us anyway and drove back after dinner to his deathbed (tragic men's flu) so I feel quite authorized to be optimistic.
At lunch time, on Sunday, we heard from each other as agreed, and he told me that the thought about it, that he thinks that what we have isn't going to work because there is no chemistry.
Evidently, chemistry is overrated when you smash three hundred grams of tongue in my mouth.
The point is that he likes Spiderman, and my favourite superhero has always been Batman, because he is passionate and he isn't forced by superpowers found on his way to be a superhero, he doesn't give in with the events, he is a superhero because he chose to be one.
And I adored the 60's tv serie with all those "POW!" and the panties over the tights.
Spiderman, on the other side, he is a bit cheeky: fundamentally, he is a nerd that by chance finds himself cool. A victim of events. We're all good to be phenomenal when a spider makes our life electric.
And Harry didn't like him.
Harry is my neighbour's cat, that I charmed with my love, a pile blanket available on the couch and loads of good food and that often comes to my house to sleep in peace, because he lives with two other cats that I believe are quite difficult to live with.
Harry is 16, he is very experienced, he understand how it goes with the tip of his feelers, and the young didn't suit him immediately he came in from the gate.
I should have considered it.