sabato 1 maggio 2010

Hand in my pocket

Dettagli di questo periodo in ordine casuale.

- sono finalmente andata a trovare la mia amicicia Chiarina.
Chiarina abita su per i monti attorno a Lecco, non ci vediamo da un po', aver smesso di lavorare insieme, di combattere spalla a spalla contro le forze del male del visitatore di mostre milanese ci ha distolte dagli importanti discorsi sull'olio di jojoba e sui weekend depurativi d'urto.
La mia gita in montagna si è risolta sulla poltrona della camera da letto guardando quasi tutta la prima serie di Ally McBeal e mangiando una quantità a dir poco imbarazzante di fragole;

- tralasciamo che è il Primo Maggio e io lavoro, anche se lavoro sapendo di essere in facebookkiana compagnia dei miei colleghi sparsi per i vari spazi espositivi, ho ricevuto finalmente il contratto firmato dal mio boss che dichiara di darmi lavoro per un anno. Un anno. Intero. Dodici mesi. Dodici mesi in cui non posso più dichiararmi precaria. Diciamo precarietta. Stasera brindo a questo anno intero guadagnato interamente con le mie mani bisognose di un'estetista e con questa testa bisognosa di un parrucchiere;

- mi sono fugacemente innamorata di un commesso pavese, che ho trovato a sistemare la sezione teatro di una libreria proprio quando io dovevo acquistare una copia di "Sogno d'una notte di mezza estate" di quello che ad ogni pagina diventa il mio drammaturgo preferito.
Molto carino, molto gentile e molto paziente con me che cercavo l'edizione "il più economica possibile" (lui ride) e poi la lasciavo cadere perché attrezzata solo di arti in pasta frolla;

- continuo a vivere nel disordine estremo, nel bunjee-jumping del caos, nel free-climbing della disorganizzazione casalinga a causa di brevissime visite al focolare domestico che però ho provveduto a rifornire di radio nuova, bollitore nuovo, pentole nuove, cappa nuova, mobili e pensili e tavoli nuovi - ancora impacchettati, quasi;

- ho ripreso le lezioni in Università e mi sono resa conto che nessun corso ti preparerà mai ad affrontare la realtà spigolosa della vita, che molte sono teorizzazioni meravigliose assolutamente volatili e prive di ogni pratica utilità, di cui ci si impadronisce per un vago senso di masochismo proprio dell'essere umano in quanto tale. E ho anche deciso che i ventenni sono completamente e insindacabilmente rincoglioniti dal bombardamento mediatico.


4 commenti:

ParkaDude ha detto...

"E ho anche deciso che i ventenni sono completamente e insindacabilmente rincoglioniti dal bombardamento mediatico."

Come eravamo noi :p

Giulia ha detto...

Mi piace! Non sono però d'accordo con don ParkaDude: io a vent'anni non ero così rimba.
W l'olio di jojoba e il bollitore nuovo!! :-)

Ombretta ha detto...

Bah, sì, rimba lo eravamo, ma non così tanto dai!

nelson ha detto...

"mi sono resa conto che nessun corso ti preparerà mai ad affrontare la realtà spigolosa della vita"

se facevi ingegneria almeno ti veniva proposta una valida alternativa alla realta' :D

Posta un commento