martedì 15 febbraio 2011

Surfin' Safari

Vi è mai capitato di fare un viaggio in treno leggermente ubriachi? Con la testa leggera lasciarsi cullare dalle leggere oscillazioni del vagone?
Ho preso una decisione, ubriaca e cullata da un treno che mi riportava nell'uggiosa cittadina borderline, mentre mi godevo il borbottio in sottofondo di un ubriaco che pensava che fossimo in metropolitana: quest'anno sarà l'anno delle concessioni.
Sono arrivata su quel treno pervasa di benessere per una concessione che mi sono fatta, quindi, perché non continuare sulla morbida china del consenso?
Il rischio più grande è di farsi prendere dall'entusiasmo del piacere effimero e farsi sfuggire di mano la situazione, lasciarla franare nel baratro dell'eccesso licenzioso e vizioso, o vederla implodere in un danno strutturale, certo.
Ma tra l'austera sobrietà e il collasso delirante le sfumature sono molteplici e le possibilità numerose, infondo sono un po' annoiata da questo mia abilità conservativa nei confronti del resto del mondo, di questo ostinato pudore decoroso, di questa asettica riservatezza.
Predico bene ma razzolo male, in sostanza.
Agli altri concedo il beneficio del divertimento, dell'amoralità ludica e io me ne privo senza strappi alla regola, ancora lì ad ascoltare il mio autogiudice interno, la vocina nella mia testa che non mi dirà di prendere a randellate il dirimpettaio, certo, ma che scuoterà il testone legnoso ad ogni prospettiva sorridente seppur equivoca che mi si presenterà davanti.
Sarà il caso che la versione inacidita di Higgins che mi abita dentro si rifugi in piscina con una batida in mano e Sansone e Apollo al suo fianco perché io salterò sulla Ferrari, ingranerò la marcia e sparirò all'orizzonte.


3 commenti:

Unknown ha detto...

Ottimo! :)

Giulia ha detto...

HAHAHA che ridicolo 'sto gatto :-D

ParkaDude ha detto...

Quasi sempre sbronzo tornando in treno da Genova, anche e specialmente la mattina :-)

Contento di sapere che te la stai godendo!

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